Le malattie infiammatorie intestinali (IBD), che comprendono la malattia di Crohn (CD) e la colite ulcerosa (UC), sono malattie croniche immuno-mediate del tratto gastrointestinale, caratterizzate da periodi di razzi infiammatori, quiescenza e recidiva.
I pazienti con IBD spesso usano la cannabis per alleviare i sintomi di dolore addominale, nausea, diarrea, anoressia, nonché per migliorare l'umore e la qualità della vita. Molti medici non sono consapevoli del ruolo terapeutico della cannabis medica nell'IBD e dei pazienti che, nella maggior parte dei casi, non dicono al proprio medico che stanno usando attivamente la cannabis.
I medici devono avere familiarità con l'uso corrente di cannabis medica, l'evidenza di un ruolo nella gestione dei sintomi e nel controllo delle malattie, nonché i potenziali effetti avversi, al fine di consigliare in sicurezza i pazienti.
L'ECS svolge un ruolo importante in questa malattia in quanto:
• I recettori CB1 sono importanti nel controllo della motilità gastrointestinale e della secrezione intestinale gastrica - Gli agonisti del CB1 hanno ridotto la propulsione e il transito gastrointestinale in modelli animali, suggerendo un potenziale terapeutico per il trattamento della diarrea
• I recettori CB1 e CB2 modulano l'infiammazione intestinale - Gli agonisti CB1 / CB2 riducono l'infiammazione intestinale indotta sperimentalmente, smorzano l'irritazione dei muscoli lisci, controllano le vie cellulari coinvolte nelle risposte infiammatorie, riducono la sensibilità viscerale e il dolore associato alla distensione del colon (nei modelli animali)
Con un feedback così positivo da parte dei pazienti con IBD che utilizzano cannabis, sono necessari ampi studi clinici per valutare le formulazioni, le dosi e le modalità di somministrazione più efficienti, per implementare terapie cannabinoidi IBD specifiche e sicure.
Picardo, S., Kaplan, G. G., Sharkey, K. A., & Seow, C. H. (2019). Insights into the role of cannabis in the management of inflammatory bowel disease. Therapeutic Advances in Gastroenterology. https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1756284819870977 Grazie al dottor Gregor Zorn
